lunedì 24 ottobre 2011

pensierino del giorno-24/10/2011

è giusto raccogliere le osservazioni ricevute e farne tesoro.
perciò, stasera spremo il mio cervello andando a ripescare elucubrazioni fatte a suo tempo.
estraiamo dal cilindro un argomento spinoso: le multe. visto che stiamo per entrare in ambito giuridico, tocca chiamarle col loro nome: sanzioni amministrative. legate a qualsiasi illecito, sia chiaro, purchè pecuniarie.
la legge dev'essere uguale per tutti, perciò se una legge stabilisce una sanzione a carico di chi commette un illecito, in forza dell'art.3 della nostra costituzione, ognuno è tenuto al pagamento della medesima cifra. tutto molto egualitario. apparentemente.
lo stesso art. 3 suggerisce anche un'altra cosa però e cioè che situazioni diverse vanno trattate in modo diverso. questo è un punto di partenza, perchè da qui si comincia a pensare che in effetti il pagamento di una somma fissa non potrà avere lo stesso effetto per tutti i cittadini. dal momento che non viviamo in un'economia pianificata dove i nostri redditi sono uguali, cento euro sono relativizzati in maniera diversa a seconda di chi subisce la sanzione.
soprattutto se pensiamo alla funzione preventiva della pena, cioè a evitare che una persona sia dissuasa dal compiere un'altra infrazione in futuro, notiamo come questa non possa essere svolta con la stessa efficacia; mentre il carcere non fa distinzioni di alcun genere, è inevitabile che andando a colpire il reddito si creino delle differenze.
in molti sostengono che introdurre una progressività sarebbe incostituzionale e controproducente. accolgo più volentieri la seconda obiezione, perchè vorrebbe dire incentivare ancora di più l'evasione fiscale (dichiaro poco e quindi pago poche tasse, in più metti mai che mi pinzi l'autovelox non mi ciula uno sproposito). forse l'ipotesi più convincente sarebbe fissare un minimo comune e una sorta di addizionale calcolata in base al reddito, in modo da far salva anche le funzioni retributiva e afflittiva.
intendiamoci, a me non interessano discorsi di presunta giustizia sociale. si tratta solo di aprire gli occhi e rendersi conto che se vogliamo creare un minimo di pressione è il caso di fare dei piccoli sacrifizi. inutile invocare pene detentive altissime per chi commette un reato e poi prevedere sanzioni irrisorie dotate della minima efficacia dissuasiva per il resto; serve equilibrio.

Nessun commento:

Posta un commento