lunedì 12 marzo 2012

pensierino del giorno-13/03/2012

la gente ha il diritto di sbagliare e di poter correggere i propri errori. succede in qualsiasi campo della vita, dalle minuzie alle cose più gravi: il diritto penale ha tra i suoi pilastri la funzione rieducativa della pena, che serve a reintegrare il reo all'interno della società civile. quindi anche chi commette un reato è ammesso a una seconda possibilità.
per molto tempo è rimasto fuori dall'ambito di applicazione di questo sistema di perdono diffuso il matrimonio. quello era e quello restava, unico e immutabile. in verità è possibile che ci si sbagli anche qui, per cui arrivò la legge sul divorzio; non si tratta di attribuire meno importanza a questo vincolo, ma è una fotografia della realtà e delle sue mutate condizioni sociali, dove non tutte le coppie riescono a portarlo fino in fondo. per chi invece credeva in una sua sacralità, nulla è cambiato: il divorzio è un'opportunità concessa a chi si rende conto di aver fatto uno sbaglio, non è rivolto a coloro che hanno scelto la propria anima gemella.
certo, da lì in avanti abbiamo continuato a rotolare lungo una china, ma almeno lo si fa con dei paracadute legislativi. ci si prende e ci lascia con una certa disinvoltura, ragion per cui magari non tutti vogliono affrontare il giorno più importante della loro vita. a ben vedere, almeno da un punto di vista legale, cambia poco o niente rispetto a chi è sposato. il codice civile prevede, al secondo comma dell'art. 143, che dal matrimonio derivi l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. non è forse il modo in cui si comportano anche le coppie di fatto? convivono, sono fedeli, si assistono e collaborano. perchè negare loro l'equiparazione alle coppie sposate? anche qui, si tratterebbe non di legalizzare rituali orgiastici e contrari al buon costume, bensì di prendere atto dell'evoluzione della società e di adeguare il dato normativo, in modo da garantire parità nei diritti. così come il divorzio a suo tempo riportò all'interno della legalità situazioni che invece non lo erano, lo stesso avverrebbe ora. solo che l'elettore mediano ne ha una paura folle, non si sa bene in nome di che cosa. 

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