sabato 21 aprile 2012

pensierino del giorno-21/04/2012

sotto l'acqua della doccia si sentiva uguale a tutti gli altri, pur sapendo di non esserlo.
gli dava fastidio uscire e fissare la propria immagine nello specchio, notando per forza il diradarsi dei capelli. un'altra cosa che lo accomunava al resto dei maschi.
maniaco dell'ordine, sgocciolò ancora nel box doccia e uscì dopo più di un minuto, passando sul tappetino senza versare neanche una goccia sul pavimento; piccolo sorriso di soddisfazione mentre s'infilava l'accappatoio in microfibra.
tutto sommato non si poteva lamentare, dava l'impressione di avere una decina d'anni in meno. qualche segno dell'età iniziava a farsi largo, seppur con abbondante ritardo sulla tabella di marcia. prima di infilarsi le ciabatte badò bene di essersi asciugato i piedi, quindi si diresse in camera sua accompagnato solo dal rumore dei suoi passi sul pavimento.
ripassò mentalmente l'agenda della mattinata, per accertarsi di ricordarsela bene e di non dover portare dietro alcun appunto.
ore dieci, verduriere.
ore dieci e trenta, bar all'angolo.
ore undici, panettiere.
ore undici e quindici, edicola.
ore dodici, pastificio.
dopodichè si sarebbe concesso una pausa, in anticipo rispetto al classico orario di pranzo, così ne avrebbe approfittato per fare due passi all'aria aperta.
giacca, camicia, occhiali da sole. il tepore che aveva provato uscendo sul balcone lo aveva spinto verso i mocassini leggeri, per respirare un assaggino d'estate.
girando per strada notò il solito problema: il rispetto, cristo, il rispetto. la gente non incrociava il suo sguardo, pur sapendo benissimo chi fosse, cosa faceva e quale fosse il suo nome. le persone rispettose dovrebbero fermarsi e salutare, invece niente. pur sapendo. irritante oltre la normale tollerabilità.
tuttavia era meglio non abbassarsi a quisquilie quando si occupa una posizione di prestigio: recupero crediti, amava definirla. espressione che usava da molti anni, sebbene di recente fosse diventata, con suo grande disappunto, un po' troppo inflazionata.
i veri intenditori sanno sempre riconoscere la qualità, per quello che il negozio era pieno di massaie intente a scegliere verdure e ortaggi freschi. scelse con attenzione alcuni pomodori san marzano già rossi e morbidi, poi aggiunse della lattuga scarola e uno degli ultimi finocchi di stagione. il titolare del negozio fu più abile di quanto si aspettasse, pesò la merce e la infilò in un sacchetto insieme alla busta. non era compito suo controllarne il contenuto, ma sarebbe tornato a chiedere spiegazioni se non fosse stato abbastanza cospicuo. ringraziò e prese l'uscita, dirigendosi verso un basso edificio di mattoni in fondo alla strada. nonostante avesse la chiave del portone d'ingresso, suonò un campanello per due volte, due squilli brevi, poi aprì ed entrò. quello che gli restava da fare era posare la busta della spesa di fronte all'appartamento, bussare alla porta e andarsene.
una volta in strada diede un'occhiata all'orologio. in perfetto orario; del resto lo ingaggiavano perchè era un perfezionista e non sgarrava mai.
alla tappa successiva ordinò un caffè macchiato, oltre al consueto bicchier d'acqua per sciacquarsi la bocca. dopo averlo gustato chiese al barista come mai non ci fosse un quotidiano a disposizione del pubblico e un cameriere andò subito a prenderlo. glielo porse piegato, lui si sedette a un tavolo e lo spiegò, facendo scivolare la busta all'interno della sua giacca. gli capitava di tanto in tanto di chiedersi come mai questa pantomima, avrebbe dovuto chiedere un fumetto visto che non leggeva un giornale da tempo immemore, di sicuro più di quindici anni. la sua unica politica era badare a se stesso e curare i propri interessi, il resto importava poco. l'orologio gli comunicò che il tempo per le riflessioni era concluso, lo attendevano altri due impegni. chiuse il primo bottone della giacca e uscì, sistemandosi gli occhiali da sole sul naso. quando la brezza lo accarezzò pensò a suo padre, impiegato che passava la sua vita in uno squallido ufficio per due lire al mese. un uomo da disprezzare, che non aveva capito niente della vita. lui invece si era sistemato al meglio, guadagnava bene con poca fatica. non contava altro.

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