martedì 27 agosto 2013

pensierino del giorno-12/07/2013

ormai si dice che quello che studiamo all'università non ci obbliga a seguire una determinata carriera e magari neppure ci verrà in aiuto nello svolgimento del futuro lavoro.
allora spingiamoci oltre, facciamo il passo successivo, quello che i poteri occulti cercano di mettere a tacere: rivoluzioniamo il ciclo vitale.
si nasce e si studia, ok fin qui mi trovate d'accordo perchè altrimenti si formerebbero solo generazioni di rimbecilliti, però ai vent'anni anzichè iniziare a lavorare si va in pensione. facile facile, lo stato dà una pensione uguale a chiunque fino ai trentacinque circa in modo che ci si possa vivere la vita come dio comanda finchè il corpo ci sostiene. cosa me ne faccio della libertà dopo i sessant'anni, quando invece di inseguire scappo dalla vita, bramando il fresco dei supermercati d'estate e il calore dei termosifoni d'inverno? niente, è tempo perso, un'occasione sciupata, a maggior ragione se guardiamo come invecchia più rapidamente chi smette subito di lavorare e passa a fare il pensionato da cantiere come nei peggiori stereotipi.
dopo i trentacinque, si va all'università. quindi mantenuti da mamma e papà nella maggior parte dei casi e verso i quaranta si cominciano a conteggiare i contributi da versare, così una volta giunti intorno ai settantacinque (chi non ci arriva al giorno d'oggi) ci si può godere una vecchiaia più lucida e completa, perchè guardandoci indietro avremo rimpianti solo se non avremo sfruttato nel modo migliore i quindici anni di cazzeggio pagato.
votatemi.

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