martedì 1 ottobre 2013

pensierino del giorno-16/08/2013

ci sta.
ma cosa ci sta?
la camicia nella valigia, ci sta.
la valigia nella stiva dell'aereo, ci sta. eccome se ci sta, avanza pure molto spazio.
bisogna veramente smetterla con il ci sta usato come intercalare per nascondere il proprio disinteresse nei confronti dell'interlocutore o per sopperire all'aridità del proprio vocabolario.
- oh ma lo sai che domani pensavo di blablabla - mentre quello che chi dovrebbe stare in ascolto capisce è fzzzzz agvzzzz miao quirk blub coff meeeeeeeeeeooooooooooo eeeeeeeeeeeeek sbadadam ahahahaahha quindi logico che quando chi parlava termina il discorso e volge il capo verso costui con fare interrogativo si ritrovi col cervello vuoto come la libreria di amadeus. - eh boh, ci sta - è la risposta tipica per cavarsela in queste situazioni di panico. probabilmente anche in esperanto si sarebbe detto allo stesso modo.
dopo il come se non ci fosse un domani, ecco che un altro terribile nemico si affaccia nel parlato, anche se per la verità vi è presente da molto tempo, solo che ultimamente sono più intollerante del solito e questo mi porta a rivedere e irrigidire mie posizioni un tempo meno marcate, mentre adesso reintrodurrei i ceppi o la gogna nella pubblica piazza per chi si rende colpevole di turpiloquio, laddove per turpiloquio s'intende la formulazione di frasi piene di questi abomini.

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