lunedì 10 marzo 2014

pensierino del giorno-10/03/2014

l'italiano è importante, ma non sempre possibile, parafrasando una celebre pubblicità.
questa volta, evitando di fare il maestrino dalla penna rossa che per inciso non possiedo dalle elementari, mi focalizzerò su qualcosa di più significativo. in una lingua con circa sessantamila lemmi o qualcosa del genere (lemmi eh, non lemmings), è sicuramente difficile destreggiarsi abilmente tra i vari significati e le varie sfumature che questi possono assumere. per citare la mia professoressa d'italiano del liceo, non esistono sinonimi. posizione oltranzista che però non approfondirò in questa sede.
volevo invece richiamare la cortese attenzione di chi legge sull'uso totalmente casuale e caotico, sicuramente non in omaggio al moto browniano, che viene fatto da parte dei media della nostra lingua.
un esempio perfetto ci è dato dal mondo dello sport e più precisamente quando questo s'intreccia con il diritto. orbene, potete ben immaginare che gli atleti siano legati alle società da dei contratti di lavoro e che questi contratti hanno una durata. laddove si vuole che cessino i loro effetti anzitempo, secondo i giornalisti questi contratti vengono rescissi.
peccato che si rescinda un contratto quando una delle due parti ha approfittato dello stato di necessità o bisogno dell'altra e ne ha tratto un vantaggio che poi dovrà essere dimostrato. difficile ipotizzare che possa essere addotta tale motivazione dal calciatore che guadagna sette milioni netti all'anno e vuole andare dove gliene offrono otto. si tratta invece di risoluzione del contratto, altro istituto, di ben più larga applicazione.
forse la parola è meno evocativa, però perchè non usare quella corretta?
discorso analogo si potrebbe fare per la parola lodo. si sente spesso parlare di lodo associato al nome di un parlamentare per indicare genericamente un disegno di legge, ma il lodo è la decisione di un collegio arbitrale, non c'entra una favazza con il processo legislativo.
a questo punto servirebbe una frase di chiusura, magari a effetto, pungente verso questi costumi moderni dai quali ci dissociamo con una punta di fastidio. però non mi viene.
un epigramma ci vorrebbe. notate bene, senz'apostrofo.

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