martedì 25 marzo 2014

pensierino del giorno-25/03/2014

-papà-
-eh-
-posso farti una domanda?-
-se proprio devi-
-perchè mi ci hai portato alla fine?-
-come sarebbe a dire perchè? mi hai stracciato le palle all'inverosimile, ti pare poco? non che questo basti ogni volta, ovvio, però stavolta volevo che tu fossi messo di fronte alla dimostrazione che tutto quello che ti ho sempre detto non è nient'altro che la pura verità-
-va beh ma io...-
-questa settimana il tuo campionato di basket è fermo quindi non perdi niente di importante e per una volta si può fare, ma sappi che deve rimanere un episodio isolato-
-non voglio mica lasciare il basket per fare il tifoso di calcio. è che te non me ne hai mai voluto parlare, anche se mamma mi ha sempre detto che è stata la cosa più importante della tua vita-
-è solo per questo che hai insistito così tanto? per curiosare nel mio passato? guarda che sei fuori strada, quei tempi non torneranno più, non ti divertirai-
-all'asilo i miei amici tifavano per le squadre dei loro papà e anch'io volevo farlo. ho dovuto chiedere a mamma quale fosse la tua squadra, non volevi dirmelo. poi crescendo non è che sia mai stato un grande appassionato, però ora ho questo desiderio. se per te ha avuto un significato così profondo ci sarà un motivo, o no?-
-c'era-
-e ora?-
-no, non più. hanno fatto tabula rasa, azzerato la passione, creato un prodotto per le televisioni. ci manca solo che scendano in campo col copione delle giocate da fare-
-esageri. ho visto un sacco di video dove...-
-i video. lascia perdere i video. già quando ero ragazzino io si andava verso l'inarrestabile declino, a un certo punto superammo la china e fu un continuo rotolare giù, travolgendo tutto quanto.-
-questo è l'unico discorso che ti abbia mai sentito fare, lo tiri fuori quando sbuca l'argomento pallone a tavola, come se ne avessi paura-
-è una cosa che non puoi capire. quando avevo qualche anno più di te credevo davvero in queste cose, erano la mia priorità. organizzavo la vita intorno a quello, il resto poteva esistere se non si poneva in contrasto. ho fatto rinunce, non me ne pento e lo rifarei, ma solo per orgoglio. non voglio assolutamente che tu commetta il mio stesso errore-
-hai deciso comunque di portartelo dietro tutta la vita-
-perchè andava oltre una squadra. era una filosofia, un modo di vivere, un'identità. al punto che spesso mi importava poco di quello che accadeva in campo. dicevamo di essere tifosi al di là del risultato-
-e poi?-
-e poi cosa?-
-perchè non hai mai voluto che se ne parlasse a casa?-
-a tua madre non interessava e a me faceva più ribrezzo che altro. ho voluto instradarvi su altre passioni affinchè il discorso non saltasse fuori. se uno accetta che entri poi quello si prende tutto. io invece ho cercato di escluderlo dalle nostre vite, ma purtroppo o per fortuna sei cresciuto ed è giusto che tu faccia le tue scelte-
-quindi hai intenzione di raccontarmi qualcosa o no?-
-dubito, almeno per il momento. in futuro, chissà. ma confido sul fatto che tu perda qualunque interesse nel chiedermelo-
-pensi che non mi piacerebbe?-
-questo non posso saperlo. ma di sicuro non si può vivere con la testa ficcata nel passato e sguazzare nei ricordi come se fossero il presente, men che meno se sono ricordi tramandati da altri, che uno non ha vissuto. il presente è questa merda di musica che senti arrivare dallo stadio e le ballerine in campo. se la gente si diverte così, buon per loro. alcuni sono incoerenti, la maggior parte lobotomizzati. io ho smesso tanto tempo fa, quando ho capito che non ce l'avrei fatta a cambiare nulla. forse non ne avevo voglia perchè sapevo già che sarebbe finita male, però fatto sta che non m'impegnai neanche. lontano dagli occhi, lontano dal cuore. anche se ora vedere tutto questo mi fa male.-
-io invece son curioso, un sacco di persone si divertono e ci vanno a ogni partita, perchè non potremmo passare due ore serene pure noi?-
-tu puoi fare quello che credi. per me sarebbe troppo doloroso. come vedere una ex che non hai mai smesso di amare ridotta a fare la battona sul marciapiede nonostante tu abbia cercato di rimetterla in carreggiata. lei non ne voleva sapere e tu l'hai lasciata; dopo tanti anni non puoi che dispiacerti, anche se hai passato la maggior parte del tempo a maledirla.-

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