martedì 13 maggio 2014

pensierino del giorno-13/5/2014

la storia di genny (di cui potete comodamente trovare prima e seconda puntata) mi ha condotto verso una pericolosa conclusione.
ho detto che bene han fatto le autorità a parlare con i capoccia della curva del napoli per scongiurare episodi di violenza che sicuramente avrebbero coinvolto persone del tutto estranee; parlandone in famiglia mi è stato posto un interessante interrogativo: va bene il dialogo, ma allora perchè non farlo alla luce del sole facendo comunicare la notizia direttamente allo speaker dello stadio? perchè conciliare in 4-5 persone e lasciare che siano loro a decidere il destino delle altre sessantamila?
soprattutto, ho notato stupore per la decisione di legittimare al tavolo delle trattative dei criminali o presunti tali.
il discorso stato-criminali mi ha riportato alla mente un'annosa questione che di tanto in tanto balza nuovamente agli onori delle cronache, ossia la trattativa stato-mafia.
per chi non se lo ricordasse farò un riassunto molto stringato: la mafia annunciò violenze e attentati se non fossero stati tolti dal regime di carcere duro (il famoso 41-bis) alcuni dei suoi esponenti più significativi, di fatto affinchè potessero in qualche modo comunicare con l'esterno.
lo stato, almeno inizialmente, rispose niet, salvo poi cacarsi addosso quando iniziarono a esplodere bombe in tutto lo stivale. da lì in avanti pare ci siano stati dei contatti appunto tra le istituzioni e la criminalità organizzata, in modo da giungere a un accordo. attualmente alcuni pubblici ministeri stanno cercando di far luce su quanto accaduto e la vicenda è stata sotto i riflettori quando da palermo hanno intercettato napolitano.
orbene, è legittimo che sia fatta piena luce sugli avvenimenti storici? la gente deve sapere?
a malincuore rispondo di no. deve per forza esistere un'area oscura d'intervento politico. in casi come questi la gente vorrebbe inflessibilità, rigore, prove di forza, quando invece porterebbero a conseguenze disastrose. su scala più grande mi sembra di rivedere quanto accaduto all'olimpico; in entrambi i casi ritengo che esista un interesse superiore per il cui raggiungimento non bisogna andare tanto per il sottile. dimenticare l'etica può salvare delle vite umane.

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