lunedì 23 maggio 2016

pensierino del giorno-18/05/2016

Si è parlato, nei giorni scorsi, dell'opportunità di estendere a un secondo giorno l'apertura delle urne in occasione della tornata elettorale amministrativa che si terrà la prima domenica di giugno. Qualcuno ha fatto presente che in questo modo si potrebbe recuperare una parte dell'elettorato cosiddetto 'deluso', che rientra fra gli astensionisti quasi militanti, qualcun altro ha replicato che non basta un giorno di apertura in più per riportare a votare chi ha deciso di non prendere parte alla votazione, e per di più la decisione di aprire un solo giorno era stata presa in ottica di mantenimento dei costi, poiché si spendono un centinaio di milioni ogni ventiquattro ore.
Tutto molto bene, tutto molto bello.
Però restano un mucchio di cagate.
Specie se davvero si vuole che gli astenuti, uno dei partiti più in crescita negli ultimi anni, tornino a partecipare.
Che idea della minchia è piazzare la votazione, al di là del problema sul giorno singolo, in una domenica che è il giorno finale del primo ponte estivo? Com'è ben noto anche ai nostri prodi governanti, per esercitare il proprio diritto di voto è necessario recarsi fisicamente presso il proprio seggio elettorale, e allora per quale motivo scegliere una giornata nella quale, presumibilmente, le persone saranno in giro? Era troppo intelligente farlo la settimana prima o quella dopo, me ne rendo conto.
E' pleonastico specificare che dopo questo mio polemico intervento, qualcuno mi farà notare che invece la scelta è stata voluta e anzi dovuta in quanto blablabla le congiunture astrali e le scie chimiche fanno sì che sia la data migliore, oppure, in alternativa, ci penserà direttamente il risultato delle urne a smentirmi, con uno storico ed epocale 96% di affluenza.

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