venerdì 2 dicembre 2016

Mea culpa

Non me lo so spiegare, ma è successo davvero. Per un errore da dilettante, ieri su Facebook ho linkato un pensierino diverso. Per la precisione, quello del giorno prima. L'altro, invece, ossia quello che sarebbe dovuto venir fuori ieri, è questo qua e l'ho già rilanciato, ma penso che nessuno se lo cagherà. Poco male, non è che avesse una funzione poi così cruciale nel destino dell'umanità; vero che anche lo sbatter d'ali d'una farfalla può causare un maremoto, tuttavia non voglio attribuirmi così tanta importanza.
Mi rendo conto, mentre scrivo, che diluendo il brodo di un giorno riuscirò a svelare la mia intenzione di voto proprio nel giorno esatto del referendum. Lo trovo commovente, quasi una coincidenza felice.
Anticipo solo una cosa, a questo riguardo: spero che nessuno voti per le mie stesse motivazioni. Ho l'auspicio, sincero, che chi esprima una preferenza lo faccia con tutt'altro spirito, mosso da maggior vigore nella propria decisione e magari persino da un'entusiastica adesione. Del resto, l'avevo anticipato qua: il mio voto sarà triste, sconsolato, disilluso, di chi sa che all'eventuale vittoria del proprio (tra molte virgolette) schieramento non corrisponderà la propria esultanza. In ogni caso, non ci sarà nulla da festeggiare.

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