venerdì 28 aprile 2017

Occhio, è un indovinello

Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.

Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e 'l primo amore;

dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate.

mercoledì 26 aprile 2017

Non copiare

Tra l'originale e una copia, si sceglie sempre l'originale, per quanto possa essere pieno di difetti.
Quindi meglio provare ad essere autentici e a tirar fuori qualcosa di nuovo che scimmiottare ciò che già esiste.

venerdì 21 aprile 2017

Concentraziò

Nel mondo che verrà la soglia di attenzione delle persone è destinata ad abbassarsi vieppiù. Chi vuole comunicare dev'essere in grado di farlo nel minor spazio/tempo possibile, in modo che il proprio ragionamento riesca a compiersi prima che il destinatario si sia messo a pensare ai gusti da mettere sul cono gelato. La nuova sfida sarà dunque tagliare tutto ciò che può apparire superfluo e sovrabbondante, in modo da sfoltire il percorso logico e delinearne giusto i passaggi principali ed essenziali; con ogni probabilità questa falce investirà anche il lessico, privilegiando parole semplici che rendano il discorso più facilmente comprensibile, senza che si debba perdere tempo per intenderne il preciso significato.
Ecco perché questo pensierino è già finito.

mercoledì 19 aprile 2017

Il disfacimento

La risposta a questo indovinello è la sinistra italiana. È una riflessione che mi è sorta a seguito dell'acquisto del Milan, gloriosa società calcistica italiana, da parte dei cinesi. Il primo tangibile effetto è stato lo spostamento del derby di Milano alle 12:30, in modo che l'evento fosse più facilmente fruibile anche in Oriente: non bisogna infatti dimenticare che anche l'altra società calcistica di Milano è in mano a proprietari asiatici, i quali possono rappresentare una sorta di testa di ponte per l'espansione verso nuovi mercati.
Orbene, come ben può immaginare anche chi non segua il calcio, le 12:30 sono un orario che mal si concilia con la nostra tradizione; è stato infatti introdotto per esigenze meramente televisive (leggi economiche) alcune stagioni fa, ma non è mai stato particolarmente apprezzato dai tifosi, che anzi hanno in varie occasioni mostrato il proprio dissenso.
Dal momento che il calcio rappresenta una vetrina elettorale gratuita in grado di raggiungere un considerevole numero di elettori, anche e soprattutto tra quelli meno attenti alla scena politica, non è raro che i partiti o i singoli esponenti ne approfittino per lanciare dei messaggi. Uno dei primi a lanciarsi sul ricco boccone è stato Salvini, che ha manifestato tramite i social network la propria contrarietà a tale orario; da sinistra, invece, nessuno che abbia fiatato, anzi: semmai si prendeva in giro Salvini, come si fa con le persone un po' tarde di comprendonio, e si sciorinavano numeri su numeri, ascolti, diritti televisivi, curve gaussiane e supercazzole con scappellamento a destra.
Siccome non pretendo di avere la verità in tasca, mi limito ad un paio di osservazioni: viviamo in un periodo storico contrassegnato da una crisi di fiducia nei confronti della politica e dei cosiddetti partiti tradizionali, che vengono percepiti come troppo distanti dalle reali esigenze dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Possibile che all'interno di un simile contesto la sinistra non sia in grado di percepire l'evidente disagio di parte degli italiani di fronte a un effetto della globalizzazione che li colpisce in uno dei punti più sensibili, quello delle loro abitudini legate al tempo libero?
Colpisce ancora di più se si ricorda che la sinistra attuale dovrebbe essere erede dei partiti storicamente più attenti alle esigenze della popolazione, mentre in questo caso si schiera apertamente al fianco di quello che, una volta, sarebbe stato definito 'il capitale'.
Le ragioni della produzione prevalgono su tutte le altre.
A questo punto pare difficile biasimare l'elettore che non si sente più in alcun modo rappresentato, tutelato, difeso, da chi non fa altro che prostrarsi dinanzi ai capitali stranieri, rispondendo ciecamente ed unicamente alla logica affaristica.
Qualunque sia il proprio orientamento politico, occorre registrare un dato di fatto: il vecchio bacino elettorale della sinistra si sta travasando in altri partiti che, in modo più o meno truffaldino, ne recepiscono le istanze dando in pasto al cittadino ciò che vuole sentirsi dire. Di questi tempi, per inciso, basta anche poco.

martedì 18 aprile 2017

Nazionàl-popolare

Nazionàl-popolare non è mai riuscita ad esserlo.
Nazionale meno che mai.
Popolare già di più.
Ormai però ha perso anche quest'ultimo attributo.

giovedì 13 aprile 2017

Protezione

Protegge dalle gocce.
Si mette sul corpo.
Non tutti vogliono proteggersi.
Ci si può proteggere anche in altro modo.
Si utilizzano diversi materiali.
Non sempre si ha dietro, se capita di esser senza se ne fa a meno.
Tutti sanno cos'è.
Quando si usa, non per forza si è contenti. Anzi.


martedì 11 aprile 2017

Fondamentale

Il suo mancato, o comunque non corretto utilizzo può portare a conseguenze disastrose nei rapporti con l'altro sesso. Non è un prodotto per la cura del corpo.

lunedì 10 aprile 2017

Doppio indovinello

Ansia da prestazione,
vuoto da riempire.
Dipende tutto dalle proprie capacità.
Una domanda insistente: tanto è sinonimo di bene?
Tra gli antichi, c'era chi diceva di no.

venerdì 7 aprile 2017

Errore di sbaglio

Errore da novellini che dimostra in maniera lampante il fatto che sia la prima volta.
In alternativa, in caso non sia la prima volta, può significare che la persona che lo compie è stordita forte.
Difficile che si tratti di una scelta volontaria e consapevole, anche se non lo si può escludere al cento per cento.
L'aspetto sadico è che magari una persona si accorge dello sbaglio prima di subirne le conseguenze, ma ormai non può farci nulla, ed è anzi costretta a prefigurarsi la sofferenza che la attende per le successive ore.
Le conseguenze per fortuna non sono irreversibili: dal momento che la condizione di potenziale disagio è arcinota, c'è chi si adopera per ridurla il più possibile.

mercoledì 5 aprile 2017

Azzardo

Nella vita hai mai rischiato?
Non vale rispondere di aver messo una volta due fisso a Inter-Cagliari, perché in realtà siamo consapevoli del fatto che la risposta sia affermativa.
Eppure, pur avvertendo il pericolo, nessuno sarebbe in grado di tirarsi indietro. O meglio, noi italiani, per cultura e patrimonio genetico, non riusciremmo proprio a sottrarci a questo rischio. Forse gli stranieri riuscirebbero in qualche maniera a tirarsi indietro oppure a limitare i fattori di pericolosità, ma questo non vale per chi è nato nello stivale.
Conosciamo l'eventuale prezzo da pagare, ma non ci spaventa. Nel caso, interverremo prontamente, in modo da limitarne gli effetti e la portata.
In maniera indefessa sfidiamo il destino, consci di dover misurare ogni gesto; è la Patria che ce lo impone, un richiamo che ogni volta si rinnova e s'intensifica.
Il braccio è quello di Garibaldi, la mente di Mazzini. L'orgoglio tricolore prevale su tutto quando si tratta di...?

martedì 4 aprile 2017

Insopportabile

Può capitare a chiunque.
Escluderei giusto i pigmei e coloro che vivono nello stato di natura.
Riguarda entrambi i sessi in una maniera così paritetica che il Ministero per le Pari Opportunità se la sogna.
Si verifica tendenzialmente al chiuso, ma non è una regola universale e anzi può tollerare eccezioni. Diciamo però che è statisticamente più frequente la prima ipotesi.
Fa incazzare tantissimo, anche perché spesso non si capisce come poterne venire a capo.
Una soluzione la si trova, per carità, ma il fastidio resta.
Non risulta che nessuno ne sia mai morto.
Sembra però che possa guastare il buon umore.
Ha a che fare col cibo? Non direi proprio.
Ha a che fare col sesso? Molto molto alla lontana, se uno pensasse al sesso andrebbe fuori strada.
L'azione ricade però su un oggetto materiale di uso quotidiano, questo è estremamente importante.
Nessun vip si è mai speso sul problema, ma di sicuro è accaduto anche a loro.
Non basta una sola parola per esprimerla, serve una locuzione.

lunedì 3 aprile 2017

Creazioni

Dio osservava curioso gli uomini: li riteneva la Sua miglior creazione, eppure qualcosa nel loro atteggiamento lo incitava alla prudenza.
Apparivano come minuscole ma industriose formichine, sempre intenti a fare qualcosa per rendere migliore la propria vita: quando non cacciavano, erano dediti all'invenzione e alla costruzione di macchinari che potessero rendere più semplici le attività quotidiane. Al calar delle tenebre, essi consumavano il loro pasto; poscia, non dimenticavano mai di pronunciare il Suo nome, e ciò Gli piacque.
Gli uomini e le donne si accoppiavano sovente, generando prole che garantisse la prosecuzione della specie, e ciò Gli piacque.
Notò anche che ogni gruppo nel quale erano suddivisi si era dotato di una struttura gerarchica, al cui vertice erano collocati individui che si distinguevano per equilibrio e saggezza: la loro autorevole voce, infatti, serviva a dirimere eventuali controversie insorte fra gli appartenenti ai gruppi e soprattutto ad organizzare in maniera più efficiente il lavoro della comunità. Anche questo Gli piacque.
L'armonia regnava sulla Terra, anche grazie a due doni che Dio aveva deciso di concedere agli uomini per aiutarli nel raggiungimento di una migliore qualità di vita: dapprima concesse loro di non patire più il freddo e di tenere lontani gli animali attraverso il fuoco, dopodiché volle premiare la loro pervicacia nelle opere d'ingegno attraverso la ruota.
La devozione non mancava certo negli uomini, che ogni giorno Lo ringraziavano per il cibo e per l'acqua che davano loro nutrimento, e ciò Gli piacque.
Resosi conto che Gli piacevano un po' troppe cose di questi esserucoli, Dio iniziò ad osservarli da altra angolatura; si rese conto che queste insignificanti creature, a dispetto delle apparenze, vivevano nell'immondo e torbido peccato, giacché aspiravano alla perfezione. Ma la perfezione, come Dio ben sapeva, non poteva che essere Sua, per cui decise di impartire una severa lezione agli uomini. Mai più avrebbero dovuto osare a creare una società tanto prossima all'eccellenza.
Aveva bisogno di un'arma potente e terribile, ma che al tempo stesso fosse in grado di celarsi fino all'ultimo, salvo sprigionare tutta la propria violenza una volta giunta nel centro nevralgico, nel ganglio della società.
Gli umani si sarebbero accorti troppo tardi del pericolo.
Un cavallo di Troia ante litteram.
Fu così che Dio inventò...?