mercoledì 20 dicembre 2017

Errata corrige

Caro Babbo Natale,

spero che questa mia lettera preceda quella che ti ho mandato ieri. A questo scopo infatti invio la presente per corriere, confidando nella lentezza del nostro servizio postale.
Ti riscrivo perché vorrei apportare una modifica ai miei desideri: nell'altra missiva facevo infatti riferimento ad una serie di capacità intellettive delle persone, ma mi sono reso conto che non era la richiesta migliore; piuttosto, credo che sarebbe più opportuna una presa di coscienza collettiva.
La generazione europea cresciuta dopo la seconda guerra mondiale non ha memoria di un conflitto, non sa cosa significhi l'angoscia nel vedere un figlio partire per il fronte, non conosce l'ansia nella consultazione del bollettino di guerra sperando di non leggere nomi noti. Tutto questo è stato affidato interamente alla memoria dei loro nonni o genitori, che in larga parte sono scomparsi; tra non molti anni, saremo privi di testimoni del più grande evento bellico della storia dell'umanità. Ciò non deve fermare la memoria, affinché funga da costante guida: la guerra nuoce solamente, e dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per scongiurarla. Sul nostro suolo come altrove. Anche le piccole azioni quotidiane devono essere improntate a questo, onde evitare che ci si trovi nuovamente, e scioccamente, ad essere messi gli uni contro gli altri.

So che in Lapponia non vi occupate molto di questioni simili, penso che la vostra azienda sia più simile ad una mega Amazon (mi auguro però che le condizioni lavorative siano migliori), però sappi che l'umanità corre un grande rischio ultimamente, e necessita di saggezza.
Gli errori del passato devono illuminare la strada del presente.

Cordialmente tuo,

Belze

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