mercoledì 28 febbraio 2018

Materiale costituito da due o più metalli

Terza puntata, per chi si fosse collegato tardivamente ecco qua la prima e la seconda.
Dopo aver saltellato da una coalizione all'altra, è ora di tornare a quella di partenza con uno dei due partiti che si candidano a guidarla. Probabilmente scopriremo il loro peso solo all'esito delle elezioni, pertanto concentriamoci sul minuzioso e corposo programma che viene sottoposto agli elettori.
Aspetti positivi:

1) Introduzione per legge di un "salario minimo" orario che indipendentemente dai contratti nazionali e da quanto concordato dalle cosiddette parti sociali, stabilisca per legge che ogni ora di ogni lavoratore non possa esser pagato al di sotto di una certa cifra. Da ciò discende che i cosiddetti "stage" di comodo che spesso sfruttano i giovani, così come gli apprendistati per le libere professioni non possono più essere gratuiti. Non fermatevi all'italiano claudicante. Il lavoro non retribuito è uno dei grandi mali del nostro tempo e non permette ai giovani di emanciparsi dalle proprie famiglie. Quel che è più grave è che ormai sta entrando nella mentalità collettiva, sempre più propensa ad accettarlo come inevitabile: doveroso invece interrompere questa degenerazione.

2) Il costo sociale in termini occupazionali che l'innovazione tecnologica inevitabilmente comporterà potrà essere compensato da una tassazione sui robot che svolgono lavori umani. Punto di merito per aver dimostrato di saper volgere lo sguardo ad un futuro che vada oltre il dopodomani. La proposta è vaga, può persino suonare populista e magari irrealizzabile, però bisogna premiare il tentativo di intervenire in maniera decisa su tematiche concernenti l'innovazione tecnologica all'alba della quarta rivoluzione industriale. Peraltro, sono gli unici nel panorama nazionale ad aver manifestato l'interesse a percorrere questa strada.

3) Riduzione dei costi dei POS. Esperienza capitata a chiunque: a corto di contanti, si entra in un esercizio commerciale per un acquisto, ma al momento del pagamento si scopre che l'importo è considerato troppo esiguo dal commerciante per giustificare la commissione applicata dalla banca per il pagamento elettronico. Quando si mette il naso fuori dall'Italia si scopre che nei Paesi evoluti si paga con la carta anche il caffè, per cui qualche dubbio sorge. Ben venga un intervento legislativo che incentivi l'utilizzo del POS, magari attraverso la previsione di commissione differenziate a seconda della somma e con la previsione di una franchigia al di sotto di determinati valori. Questo tipo di pagamento presenta anche l'indubbio vantaggio di offrire una più trasparente rendicontazione delle entrate, con la relativa semplificazione dell'accertamento fiscale.

4) Riformuleremo la procedura di accesso ai corsi universitari a numero programmato, che oggi avviene tramite test tutt'altro che affidabili. Riteniamo vada garantita una chance a tutti i candidati, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base ad un certo numero di esami da superare. La soluzione è già in voga presso alcuni atenei e non pare affatto malvagia, perché da un lato garantisce a tutti l'accesso allo studio, dall'altro evita che si creino sacche di studenti 'parcheggiati' all'Università e privi di motivazione.

5) Contrasto al gioco d'azzardo. Piaga sociale che colpisce i cittadini e le loro famiglie. Doveroso disincentivarla in quanto non arreca alcun beneficio.

Non tutto è oro quel che luccica. A far da contraltare a quanto testé narrato, ecco altrettanti punti quantomeno discutibili.

1) Noi vogliamo restare all'interno dell'Unione Europea solo a condizione di ridiscutere tutti i Trattati che pongono vincoli all'esercizio della nostra piena e legittima sovranità, tornando di fatto alla Comunità Economica Europea precedente al Trattato di Maastricht. Prima di giurare sulla Costituzione sarebbe carino leggerla, come è stato evidenziato da più parti negli ultimi giorni. Quindi se gli altri Stati non accetteranno le condizioni poste dall'Italia che facciamo? Organizziamo un referendum per l'uscita dall'Unione Europea e lo condiamo con spudorate menzogne come illustri predecessori?

2) Occorre poter consentire al Parlamento e al Governo di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato ex art. 134.2 [Cost.] ogniqualvolta la Cassazione dia un'interpretazione della legge contrastante con la volontà del legislatore. Sia chiaro un punto: il giudice come 'bocca della legge', cioè una macchina sputa sentenze, mero esecutore di volontà altrui, è stata superata un paio di secoli fa. Nella separazione e bilanciamento dei poteri è fondamentale che il giudice sia libero nell'interpretazione della legge, pena la sua sottomissione all'esecutivo/legislativo. Orbene, da questo e da altri punti del programma emerge una visione di stato autoritario, ove è eliminata qualsiasi forma di dissenso. Una simile concezione costituisce un ritorno al passato e si pone in aperto contrasto con la delicata architettura costituzionale, frutto della fallimentare esperienza precedente.

3) Pace fiscale. Trattasi di condono, ossia un enorme sconto a chi negli scorsi anni non ha pagato le tasse, che potrà regolarizzare la propria situazione versando una minima parte di quanto dovuto. Il messaggio veicolato raffigura uno Stato cattivo e i cittadini sempre buoni, vittime vessate da una crudele ed empia amministrazione. Due interrogativi sorgono spontanei: ha senso invocare sicurezza e rigore, quando si incentiva e anzi si premia un comportamento illegale? Quanto deve sentirsi fesso uno che ha pagato le tasse regolarmente?

4) Impignorabilità della prima casa. Sembra che ponga al sicuro i cittadini, ma ha un risvolto negativo. Per avere accesso al credito è necessario dare in garanzia determinati beni, che il creditore potrà aggredire in caso di mancata restituzione del credito. Orbene, è facile immaginare che senza la garanzia di un bene immobile (che sarebbe vietata dalla legge) gli istituti bancari non presterebbero più soldi ai cittadini. Non si tratta di difesa dei privilegi del sistema bancario, ma della tutela dell'accesso al credito da parte dei cittadini.

5) Approvare il ddl 3657/2016 proposto dalla Lega Nord (primo firmatario On. Fedriga) sulle modifiche alla procedura per il riconoscimento o la revoca dello status di rifugiato che prevede la cancellazione delle commissioni territoriali e la competenza del Giudice Onorario di Pace, a fini di una maggiore economicità e velocizzazione delle procedure, in osservanza dei diritti costituzionalmente garantiti. In altri termini: esistono delle figure già specializzate, sottraiamo loro questa materia, consegniamola a chi non la conosce e ingolfiamo le cancellerie. Mah.

martedì 27 febbraio 2018

Addizione

La prima puntata di questo non richiesto excursus politico era concentrata su un partito che è destinato a giocare un ruolo significativo nello scenario post-elettorale in virtù dei voti che porterà alla propria coalizione. Zigzagando tra lo scacchiere delle liste, cambiamo lato della barricata e focalizziamoci su un altro partito di coalizione, del quale ultimamente si parla parecchio. Sin dal nome si intuisce come si collochi su posizioni parecchio lontane rispetto all'euroscetticismo già analizzato ieri.
Ciancio alle bande, spazio agli aspetti positivi.

1) Introduzione del numero identificativo degli agenti delle forze dell'ordine in servizio e l'obbligo di telecamere nelle caserme. Si ricollega a quanto già visto ieri, anzi ne costituirebbe il naturale completamento. Personale più retribuito, più motivato e più qualificato, sottoposto a rigorose regole di comportamento, per un servizio più efficiente e - possibilmente - immacolato, ahimè situazione ben lontana da quella attuale.

2) Bisogna uscire dalla logica di interventi sporadici e di breve periodo che insistono sul "consumo di cultura" e passare a investimenti strutturali a favore della "produzione di cultura". Non siamo seduti sopra un mare di petrolio o altre fonti di energia/materie prime come altri Paesi, però viviamo immersi in un patrimonio culturale che ha pochi eguali nel mondo e siamo ancora piuttosto vivaci quanto, appunto, a produzione di cultura. Dobbiamo uscire dall'impasse nella quale ci siamo cacciati quando abbiamo accettato, nel pensare comune, che non la cultura non si potesse mangiare.

3) Un'altra azione importante è la piena informatizzazione del SSN, con l'obiettivo di realizzare la completa operatività su tutto il territorio nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico e delle ricette digitali. Piccolo passo ma concreto: il digitale è il futuro e investirà tutti i campi. Bisogna mettersi al pari con l'evoluzione, è inammissibile che nel 2018 si debbano ancora fare ore di coda dal medico della mutua per una ricetta.

4) Condividiamo l'appello all'eliminazione delle armi nucleari. A costo di esser banale: vorrei morire di serena vecchiaia e in pace. Ricordo bene i racconti dei miei nonni sulla guerra e forse siamo l'ultima generazione ad aver ricevuto questa testimonianza diretta. Non lasciamo che il tempo ne levighi la forza.

5) Occorre un nuovo approccio che assuma la sostenibilità ambientale come stella polare nella formazione di tutte le decisioni. Bisogna essere parte del futuro e non farsi travolgere. Un Paese competitivo dev'essere all'avanguardia nei settori tecnologici e soprattutto per quanto riguarda le nuove forme di approvvigionamento energetico, che hanno in comune la strategia di un minor impatto ambientale.

Purtroppamente, anche qua bisogna rilevare alcuni tasti dolenti.

1) Abolizione del valore legale del titolo di studio. Trattasi di questione complessa che meriterebbe approfondimento separato, ma si può così riassumere: conseguire il medesimo titolo (nominale) in due diverse università non avrebbe lo stesso valore, che sarebbe rimesso alla discrezionalità del mercato. Ci sarebbero molte considerazioni economiche interessanti da fare, tuttavia occorre tenere a mente che lo Stato deve garantire l'istruzione su tutto il territorio nazionale, mentre così facendo si rischierebbe di acuire lo spopolamento di certe zone che già ora soffrono un'emigrazione studentesca pressoché strutturale. P.s.: era uno dei punti del progetto di rinascita della P 2. Persone straordinarie.

2) Eliminazione dell'obbligatorietà dell'azione penale. Altro tema sul quale si dibatte più o meno da sempre: il partito ne propone una revisione senza però chiarire quali siano gli approdi. Di fronte a tale nebulosità, è doveroso porre dei paletti onde evitare una degenerazione del sistema, dacché la discrezionalità è inevitabilmente ancorata a scelte politiche. Sebbene il principio sia ormai lettera morta nella prassi, si tratta di fare una scelta tra un sistema ove il magistrato è vincolato ad esercitare l'azione penale e tra uno in cui si decide quali reati perseguire in base a motivazioni di tipo politico. Per chi avesse tempo da perdere, nel secondo caso va a finire così.

3) Congelamento della spesa pubblica in termini nominali per cinque anni, cioè fissarne un limite invalicabile. Proposta quantomai singolare se considerata all'interno della coalizione, ma sono problemi loro. Ad ogni modo, secondo quest'impostazione, dallo Stato si possono continuamente recuperare risorse attraverso una migliore e più oculata gestione; in linea di principio è assolutamente valido, ma in sostanza si è sempre tradotto in tagli lineari in settori cruciali quali la sanità, la giustizia, l'istruzione e la cultura. Impostare un tetto nominale alla spesa, inoltre, non tiene conto delle possibili mutate esigenze del futuro, che è quantomai difficile da prevedere data la rapidità con la quale si verificano certi mutamenti; oltretutto, con un'economia in crescita non è irragionevole prevedere che lo Stato debba fronteggiare maggiori spese (es. a livello previdenziale), e parimenti che possa e debba giocare un ruolo decisivo nella costruzione dell'economia del futuro: all'interno di un contesto che richiede forti investimenti, perché lo Stato dovrebbe limitare le proprie possibilità?

4) Il modello di flexsecurity del Jobs act [...] non è quindi da considerare la panacea di tutti i mali, ma una tessera di un puzzle di riforme ancora da realizzare [...] è necessario andare nella direzione della costruzione di un vero mercato del lavoro europeo [...] in particolare bisogna introdurre una forma di sussidio di disoccupazione europeo come strumento di stabilizzazione degli shock asimmetrici. Apprezzabile l'intento di creare un sistema di ammortizzatori sociali europeo, ma è evidente come si tratti di un processo che richiede lunghi tempi. Per il momento, dunque, la vera asimmetria è quella difesa dal partito, che garantisce una maggior facilità ai licenziamenti senza offrire ai lavoratori tutele adeguate e concrete, nonché realizzabili nel breve termine. Come i recenti casi di cronaca dimostrano, l'Italia sta soffrendo in maniera particolare gli effetti della delocalizzazione, ma a ciò non si accompagnano efficaci misure di sostegno a favore di chi ha perso il lavoro.

5) L'inefficienza della giustizia civile è un freno allo sviluppo e alla crescita del Paese [...] è necessario spezzare questo circolo vizioso con misure che aumentino l'efficienza degli uffici giudiziari. Per esempio assumere, tramite concorso, 800 assistenti giudiziari (i primi dal 1997) che permettano di tenere gli uffici aperti più a lungo e smaltire più rapidamente i carichi pendenti. Purtroppo, al fine di realizzare tutto questo, occorre scontrarsi col punto 4). N.b.: il concorso è stato bandito e già valutato, i nuovi assistenti entreranno in servizio a breve.

lunedì 26 febbraio 2018

L'inno

Pronti, partenza, via.
L'avevo detto e ora lo faccio sul serio.
Cominciamo con la presentazione del partito il cui nome si richiama all'inno nazionale.
Siccome vige ancora il principio di non colpevolezza dell'imputato, pare corretto iniziare col mettere in mostra cinque aspetti positivi del loro programma; rammento che per positivi, termine quanto mai vago e nebuloso, intendo definire iniziative che prescindono dalla dicotomia destra-sinistra e che presenterebbero, laddove realizzate, indubbi vantaggi per il Paese.

1) Sostegno alle forze dell'ordine e alle forze armate: stipendi e straordinari dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie utili al contrasto del crimine e del terrorismo [...]. Il punto merita condivisione: il ruolo delle forze dell'ordine è cruciale all'interno della società contemporanea, e come tale riceve una forte protezione da parte delle vigenti leggi. Deve trattarsi di un ruolo ricoperto da personale altamente qualificato ed adeguatamente retribuito, parallelamente dotato delle strumentazioni necessarie per portare a termine il proprio lavoro; va da sé che il loro operato debba essere conseguentemente valutato con estremo rigore, parte che è stata omessa ma nel programma ma che ne costituisce un inevitabile corollario.

2) Eliminazione del "bicameralismo perfetto": una sola camera legislativa e un Senato delle regioni e delle autonomie locali. Riforma interessante e coraggiosa, dato il nefasto esito che ha avuto una simile proposta non più tardi del dicembre 2016.

3) Trasformare le periferie da luoghi di abbandono e degrado in quartieri con identità e senso di appartenenza dove vivere con orgoglio e costruire il futuro con fiducia. Non per niente l'esponente di punta di questo partito non vive in centro città ed è ben consapevole dei grandi problemi affrontati dalle periferie. La distanza dal centro sembra essere non solo chilometrica, ma investe molti aspetti del quotidiano, a partire banalmente dall'aspettativa di vita, che decresce man mano che ci si allontana dalla parte più abbiente dei municipi. In queste zone un tempo era forte un partito che poi si è progressivamente dimenticato dei propri elettori, spostando altrove le proprie attenzioni: giusto invece ricollocarli al centro del dibattito, onde evitare di creare un Paese con forti disuguaglianze e disomogeneità interne.

4) Reale riconoscimento di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente (caregiver), con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo. Una delle tematiche del futuro, che si accompagna necessariamente con l'innalzamento dell'aspettativa di vita nei Paesi occidentali. Esperienza quanto mai concreta e pragmatica e che ormai investe la stragrande maggioranza dei nuclei familiari, costretti a ricorrere ad ingenti spese per garantire agli anziani - ma non solo - non autosufficienti un sostegno per continuare a sopravvivere.

5) Più rispetto e tutela del corpo docente, maggiori risorse per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti anche sull'utilizzo degli strumenti tecnologici di ultima generazione. Al di là di quello che mi auguro sia un biasimo alla preoccupante piega aggressiva che i genitori assumono nei confronti dei docenti, e che sarebbe bene estirpare dalla nostra società, dobbiamo essere in grado di garantire agli studenti un percorso formativo di prim'ordine, che non può prescindere dal corretto utilizzo degli strumenti informatici e tecnologici. Doverosamente, un simile approccio dev'essere innanzitutto culturale e veicolato da docenti motivati e preparati sul tema, non costretti da un programma ministeriale ad ammorbare gli alunni leggendo con sommo disinteresse estratti di qualche manuale.

Veniamo adesso alle tirate d'orecchie, rappresentate da punti che giudico negativi, intendendosi per tali quelli che si dimostrano a vario titolo irrealizzabili, incoerenti con la storia del partito, logicamente incompatibili tra loro, oppure direttamente dannosi per il Paese.

1) Riforma presidenziale della Repubblica con elezione diretta del capo dello Stato o del Governo. A parte la congiunzione disgiuntiva che dà la cifra della concretezza della proposta, urge ricordare che identica riforma è stata prima approvata dal Parlamento e poi presa a picconate dagli italiani nel referendum confermativo nei primi anni duemila, quindi non troppo tempo fa. Ma poi non erano loro che si schierarono in difesa della Costituzione contro derive autoritarie poco tempo fa? Mistero.

2) Introduzione del reato di integralismo islamico. Si commenta da solo, mi rifiuto di perder tempo e fatica su un simile abominio giuridico.

3) Abolizione del tetto all'uso del contante [...] Lotta all'evasione [fiscale] a partire da quella delle grandi imprese e delle banche. I casi sono due: o vogliono prendersela con grandi imprese e banche - legittimo - per consentire a tutti gli altri di evadere in somma tranquillità, oppure ci stanno prendendo in giro, perché le due misure sono incompatibili tra loro e scriverlo nel medesimo paragrafo del proprio programma fa sorgere più di un dubbio circa la serietà delle loro intenzioni.

4) Difesa della famiglia naturale, lotta all'ideologia gender e sostegno alla vita. Mi permetto di replicare in maniera telegrafica: la famiglia naturale è quella fondata sull'affetto reciproco, l'ideologia gender è definito un argomento fantoccio persino da Wikipedia, e da ultimo in Italia non esistono partiti/associazioni/correnti di movimento pro-morte.

5) Quote di immigrazione attraverso il decreto flussi solo per nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza. Ho scelto una sola tra le proposte in tema d'immigrazioni, ma le altre sono dello stesso tenore: non è questione di essere pro o contro l'immigrazione, è piuttosto buon senso allo stato brado, senza scomodare il diritto. Come si fa, in concreto, a stabilire che una nazionalità si integra e non crea problemi di sicurezza? Vorrei tanto conoscere i parametri.

sabato 24 febbraio 2018

Le basi

Il primo dubbio che mi sono posto è stato quello relativo all'impostazione di ogni pensierino. Per ottenere un minimo di linearità ed equidistanza nella rappresentazione avrebbe senso scegliere cinque macrocategorie e poi selezionare al loro interno un aspetto positivo e uno negativo; l'effetto negativo è che si dovrebbe per forza semplificare, tralasciando oltretutto parti di programma che possono rivestire un certo interesse. Oltretutto, bisogna considerare che non è dato conoscere (né sarebbe esigibile, sia ben chiaro) l'agenda politica dei vari partiti, cioè non sappiamo quali provvedimenti attuerebbero per primi, dato che la calendarizzazione dei lavori parlamentari può subire variazioni anche in virtù di contingenze imprevedibili.
Appare chiaro come sia difficile riassumere in maniera schematica ed equanime il programma di ogni partito, per cui andrò a briglia sciolta, mantenendo come punto di riferimento l'esaltazione: ciò significa che proverò a prendere quelli che paiono i cinque migliori punti, che riscuotono il plauso a prescindere da chi li sostenga, ed i cinque peggiori, che fanno venire il voltastomaco o mandano in tilt le sinapsi neuronali.
Voteremo per quella gente lì, nel bene e nel male, e dobbiamo tenerlo presente.
Starà poi alla coscienza del singolo individuare chi meriti il premio per il titolo di cialtrone più credibile.
Stilare un mini programma mi ha anche aiutato a realizzare che manca solo una settimana alle elezioni, pertanto il tempo è più tiranno che mai. Dedicherò un pensierino ad ognuno dei tre principali partiti, uno spazietto se lo aggiudicano anche il quarto ed il quinto nonché puntatina bonus per un sesto a caso tra le liste che combattono per trovare rappresentanza nel Parlamento.
Sarebbe utile e doveroso anche un inciso sulla nuova legge elettorale e sulle modalità di voto prima ancora che sui meccanismi, e non escludo di riuscire a realizzare un breve contributo.

venerdì 23 febbraio 2018

Cambiamenti necessari

Architettare indovinelli è divertente, però alla lunga si sente la carenza di contenuti. Non che abbia la pretesa di aver mai inciso sui pensieri di qualche lettore, tuttavia avverto il bisogno di tornare all'antico e scrivere qualcosa che sia frutto di mie riflessioni e non solamente messo lì per diletto. In periodo elettorale si sviluppano tanti ragionamenti, ma molti sono estemporanei e perlopiù legati a notizie legate a fatti od affermazioni concernenti la competizione. Per questo motivo ho deciso di compiere uno sforzo gigantesco, che sono certo condividerò con meno dell'uno per cento degli elettori: leggere i programmi elettorali dei principali partiti candidati alle elezioni e commentarli uno per uno. Non è mia intenzione fare propaganda politica, per il semplice fatto che forse avrò un'idea chiara solo al termine di questo tentativo, ragion per cui imposterò i futuri pensierini nella maniera più neutra possibile: dato che si rischia di perdersi in un pippone immenso, procederò per punti, cinque negativi e cinque positivi per ogni programma. Magari agevolerò qualche lettore nella scelta dei candidati, magari si scatenerà un feroce dibattito con lancio di mouse e tastiere - mio scenario ideale - o più banalmente provocherò qualche riflessione solitaria. Sarei già felice di quest'ultimo risultato, che in fondo ho sempre perseguito sin dalla creazione del blog, che per inciso si appropinqua verso il suo dodicesimo compleanno.
Al tempo del referendum del quattro dicembre avevo espresso la mia opinione in maniera netta perché reputavo poco onesto trincerarsi dietro il segreto del voto quando la scelta si riduce ad un'alternativa secca; nondimeno, l'avevo detto il più tardi possibile, poiché non me la sentivo di indirizzare altre persone verso una decisione. Questo punto rimane ben saldo e infatti cercherò di non far emergere un eccessivo apprezzamento o disprezzo nei confronti dei vari partiti. Andrà a finire che a forza di fare l'equilibrista del cerchiobottismo mi trasformerò in un Mentana 2.0.
In ogni caso, prendersi una piccola pausa dagli indovinelli gioverà (spero) alla qualità di quelli futuri.

lunedì 19 febbraio 2018

mercoledì 14 febbraio 2018

Ribaltare le prospettive

I bei sogni sono una fregatura gigantesca, perché al risveglio sono svaniti e ci resta in bocca il sapore amaro della disillusione, come i bambini quando fanno cascare il cono appena usciti dalla gelateria. Per quanto sia paradossale, viene da preferire quelli brutti, che se non altro hanno il pregio di lasciare la sensazione di sollievo e scampato pericolo.

martedì 13 febbraio 2018

Torniamo allo Statuto!

Emblema del conservatorismo più spietato, è una tradizione così radicata e consolidata da poter quasi esser definita reazionaria. Non mancano peraltro illustre celebrazioni televisive, dacché è uno dei pilastri immutabili del nostro modus vivendi.
Guai a chi osasse porsi in contrasto con essa ed anche solo tentare di apporvi modifiche di alcun genere: ciò che è reale è razionale, ma anche se non lo fosse andrebbe rispettato.
Pecca di maleducazione e superbia chi non la rispetta, esponendosi così all'inevitabile emarginazione da parte della comunità offesa.

lunedì 12 febbraio 2018

Trattarsi bene

Strumento di piacere che nasce dedicato al pubblico maschile, sebbene nulla vieti che anche le signore possano trarre infinita gioia e profondo godimento dall'utilizzo del medesimo. La sua peculiarità è che, pur trattandosi di un oggetto di modico valore, difficilmente si trova nelle case private, per cui ci si bea delle sue virtù solamente in sporadiche occasioni.

venerdì 9 febbraio 2018

Memoria selettiva

Quattro, cinque, sei, magari sette persone intorno ad un tavolo. Si mangia, si beve, si discute, si ride, ci s'infervora, si sta in silenzio, ci si distrae.
Eppure, se chiedessimo un resoconto dell'episodio ai partecipanti, ognuno di loro sarebbe in grado di aggiungere particolari e dettagli diversi, perché differenti sono le istantanee rimaste impressionate nella loro memoria. Chi si ricorda di una battuta, chi di un'offesa, chi di un momento di imbarazzo, oppure chi non ricorda proprio niente in particolare e magari aveva totalmente rimosso quella scena dal proprio vissuto.
In effetti è singolare la selezione degli attimi che rimangono intrappolati nel nostro disco rigido: posto che non è umanamente possibile portar con sé ogni ricordo, né avrebbe poi una grande utilità, dobbiamo lasciare a terra gran parte del carico.
Chissà cosa drena certe nozioni, date, immagini, suoni, profumi e qualsiasi altra cosa possa restare intrappolata nel controsoffitto del nostro cervello. Le date in particolare mi incuriosiscono: passino gli anniversari, i compleanni, ma le altre? Si appiccicano collose alle figure che compongono i ricordi, hanno la scarsa eleganza di un'etichetta non perfettamente aderente e sbucano fuori dal nulla, ad agitare sotto il naso un film che non si può più modificare.

giovedì 8 febbraio 2018

Lezioni di vita

Palestra di arrampicata, tardo pomeriggio. Un ragazzino di dodici anni circa, dopo aver finito allenamento, si reca ciondolante dal padre, che è tutto intento a studiare un percorso con un amico.
- Papà, andiamo a casa? -
- Eh no, devo ancora fare tutti questi blocchi -
- Ma io devo studiare! -
- Cosa devi studiare? Te lo insegno io! -
Nella vita esistono delle priorità: è di tutta evidenza come scalare venga prima dell'istruzione dei figli, e non potrebbe essere diversamente.

martedì 6 febbraio 2018

Storture moderne

Può schiacciare le persone quando non riescono ad uscirne, è un macigno che opprime le loro esistenze. In questi tempi dovrebbe essere più facile evitarla, ma paradossalmente sono proprio gli strumenti che dovrebbero fungere da ausilio ad acuirla.

lunedì 5 febbraio 2018

Le parole sono importanti

Quantunque lo si senta come suggerimento, è bene non prenderlo alla lettera: l'esperienza di tutti noi insegna che è meglio evitare.