lunedì 26 febbraio 2018

L'inno

Pronti, partenza, via.
L'avevo detto e ora lo faccio sul serio.
Cominciamo con la presentazione del partito il cui nome si richiama all'inno nazionale.
Siccome vige ancora il principio di non colpevolezza dell'imputato, pare corretto iniziare col mettere in mostra cinque aspetti positivi del loro programma; rammento che per positivi, termine quanto mai vago e nebuloso, intendo definire iniziative che prescindono dalla dicotomia destra-sinistra e che presenterebbero, laddove realizzate, indubbi vantaggi per il Paese.

1) Sostegno alle forze dell'ordine e alle forze armate: stipendi e straordinari dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie utili al contrasto del crimine e del terrorismo [...]. Il punto merita condivisione: il ruolo delle forze dell'ordine è cruciale all'interno della società contemporanea, e come tale riceve una forte protezione da parte delle vigenti leggi. Deve trattarsi di un ruolo ricoperto da personale altamente qualificato ed adeguatamente retribuito, parallelamente dotato delle strumentazioni necessarie per portare a termine il proprio lavoro; va da sé che il loro operato debba essere conseguentemente valutato con estremo rigore, parte che è stata omessa ma nel programma ma che ne costituisce un inevitabile corollario.

2) Eliminazione del "bicameralismo perfetto": una sola camera legislativa e un Senato delle regioni e delle autonomie locali. Riforma interessante e coraggiosa, dato il nefasto esito che ha avuto una simile proposta non più tardi del dicembre 2016.

3) Trasformare le periferie da luoghi di abbandono e degrado in quartieri con identità e senso di appartenenza dove vivere con orgoglio e costruire il futuro con fiducia. Non per niente l'esponente di punta di questo partito non vive in centro città ed è ben consapevole dei grandi problemi affrontati dalle periferie. La distanza dal centro sembra essere non solo chilometrica, ma investe molti aspetti del quotidiano, a partire banalmente dall'aspettativa di vita, che decresce man mano che ci si allontana dalla parte più abbiente dei municipi. In queste zone un tempo era forte un partito che poi si è progressivamente dimenticato dei propri elettori, spostando altrove le proprie attenzioni: giusto invece ricollocarli al centro del dibattito, onde evitare di creare un Paese con forti disuguaglianze e disomogeneità interne.

4) Reale riconoscimento di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente (caregiver), con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo. Una delle tematiche del futuro, che si accompagna necessariamente con l'innalzamento dell'aspettativa di vita nei Paesi occidentali. Esperienza quanto mai concreta e pragmatica e che ormai investe la stragrande maggioranza dei nuclei familiari, costretti a ricorrere ad ingenti spese per garantire agli anziani - ma non solo - non autosufficienti un sostegno per continuare a sopravvivere.

5) Più rispetto e tutela del corpo docente, maggiori risorse per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti anche sull'utilizzo degli strumenti tecnologici di ultima generazione. Al di là di quello che mi auguro sia un biasimo alla preoccupante piega aggressiva che i genitori assumono nei confronti dei docenti, e che sarebbe bene estirpare dalla nostra società, dobbiamo essere in grado di garantire agli studenti un percorso formativo di prim'ordine, che non può prescindere dal corretto utilizzo degli strumenti informatici e tecnologici. Doverosamente, un simile approccio dev'essere innanzitutto culturale e veicolato da docenti motivati e preparati sul tema, non costretti da un programma ministeriale ad ammorbare gli alunni leggendo con sommo disinteresse estratti di qualche manuale.

Veniamo adesso alle tirate d'orecchie, rappresentate da punti che giudico negativi, intendendosi per tali quelli che si dimostrano a vario titolo irrealizzabili, incoerenti con la storia del partito, logicamente incompatibili tra loro, oppure direttamente dannosi per il Paese.

1) Riforma presidenziale della Repubblica con elezione diretta del capo dello Stato o del Governo. A parte la congiunzione disgiuntiva che dà la cifra della concretezza della proposta, urge ricordare che identica riforma è stata prima approvata dal Parlamento e poi presa a picconate dagli italiani nel referendum confermativo nei primi anni duemila, quindi non troppo tempo fa. Ma poi non erano loro che si schierarono in difesa della Costituzione contro derive autoritarie poco tempo fa? Mistero.

2) Introduzione del reato di integralismo islamico. Si commenta da solo, mi rifiuto di perder tempo e fatica su un simile abominio giuridico.

3) Abolizione del tetto all'uso del contante [...] Lotta all'evasione [fiscale] a partire da quella delle grandi imprese e delle banche. I casi sono due: o vogliono prendersela con grandi imprese e banche - legittimo - per consentire a tutti gli altri di evadere in somma tranquillità, oppure ci stanno prendendo in giro, perché le due misure sono incompatibili tra loro e scriverlo nel medesimo paragrafo del proprio programma fa sorgere più di un dubbio circa la serietà delle loro intenzioni.

4) Difesa della famiglia naturale, lotta all'ideologia gender e sostegno alla vita. Mi permetto di replicare in maniera telegrafica: la famiglia naturale è quella fondata sull'affetto reciproco, l'ideologia gender è definito un argomento fantoccio persino da Wikipedia, e da ultimo in Italia non esistono partiti/associazioni/correnti di movimento pro-morte.

5) Quote di immigrazione attraverso il decreto flussi solo per nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza. Ho scelto una sola tra le proposte in tema d'immigrazioni, ma le altre sono dello stesso tenore: non è questione di essere pro o contro l'immigrazione, è piuttosto buon senso allo stato brado, senza scomodare il diritto. Come si fa, in concreto, a stabilire che una nazionalità si integra e non crea problemi di sicurezza? Vorrei tanto conoscere i parametri.

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